E’ stato emanato ieri un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che contiene importanti indicazioni riguardanti il contrasto e il contenimento sul territorio nazionale del diffondersi del Coronavirus.
Viene raccomandato a tutti di evitare, quando possibile, abbracci e strette di mano, e di mantenere la distanza di un metro dalle altre persone, lavarsi spesso le mani, chi ha febbre dovrà stare a casa anche se non è stato in zone a rischio. Le misure riguardano l’intero Paese, per 30 giorni, ma sono da rivalutare ogni due settimane.
Gli anziani, perché più fragili e alcuni spesso con patologie pregresse, sono soggetti più a rischio e tra le misure d’informazione e prevenzione alcune li riguardano nello specifico: l’invito è a restare a casa, limitare le uscite per evitare il contagio e di evitare, comunque, luoghi affollati dove non è possibile mantenere le distanze di sicurezza interpersonale. Occorre però evitare che ciò significhi isolamento, mancanza di relazioni di mobilità, che possono produrre altre situazioni da evitare come la depressione. Invitiamo a mantenersi collegati tramite telefono, altri strumenti elettronici, muovendosi con percorsi che non prevedano contatti con tante persone, la lettura di un buon libro, ecc…
È un dovere di tutti proteggersi, soprattutto se si è anziani e quindi più fragili, proprio per questo invitiamo tutti ad avere un comportamento responsabile, ognuno deve fare la sua parte per limitare i contagi e possiamo riuscirci solo se lo faremo tutti insieme nessuno escluso.
Queste importanti misure, anche se necessarie, non possono farci trascurare la necessità di coltivare comunque relazioni. Pensiamo agli anziani, molti dei quali non autosufficienti, ospiti delle strutture residenziali, che non possono ricevere con la stessa frequenza le visite dei loro familiari. Facciamo in modo di alleviare la loro solitudine, ad esempio telefonando e invitando i nostri cari a fare altrettanto. Evitiamo che l’invito a restare presso il proprio domicilio rivolto ai nostri cari, specie se anziani, si trasformi in una forma di isolamento, ma cerchiamo, sempre mantenendo comportamenti prudenti, di trovare nuovi modi per entrare in contatto con loro e non lasciarli soli.
L’Emilia-Romagna, insieme alla Lombardia e al Veneto, è una delle regioni con maggiori casi. Nonostante l’aumento delle persone contagiate, il nostro Sistema sanitario regionale sta, al momento, rispondendo in modo efficace all’emergenza.
Cogliamo l’occasione per ringraziare tutto il personale medico, infermieristico e altre figure presenti nelle strutture sanitarie che a rischio della propria salute sono presenti, attivi a volte con turni gravosi e pesanti. GRAZIE di CUORE a tutti. Finita questa situazione dovremo fare una riflessione ed una forte azione di rilancio della struttura sanitaria pubblica.