Saranno oltre 4 mila i pensionati veneti che giovedì 19 maggio raggiungeranno Roma per la manifestazione nazionale unitaria di Spi Fnp Uilp.
Nel corso della Conferenza Stampa che si è svolta ieri a Mestre, i Segretari regionali di Spi, Fnp, Uilp hanno illustrato le ragioni che porteranno i pensionati veneti in piazza a Roma:
– pensioni più dignitose. Sono circa 480 mila gli anziani veneti (su un milione 280 mila totali) guadagnano meno di mille euro lordi al mese (circa 850 euro netti). Uno su quattro porta a casa meno di 750 euro lordi al mese.
– riconoscere il “lavoro di cura”. Una pensionata veneta su due (circa 340 mila) percepisce meno di mille euro lordi al mese, una su dieci (circa 70mila anziane) ne prende meno di 500. Va meglio ai maschi: uno su quattro (circa 140mila anziani) porta a casa meno di mille euro lordi al mese e il 6,8% deve accontentarsi di un assegno inferiore ai 500 euro. L’assegno medio lordo annuo delle pensionate è di 9 mila euro, quello dei pensionati è di 15.580 euro.
– Le pensioni di reversibilità. I tagli colpirebbero 15 mila pensionati veneti, numero che corrisponde ai nuovi assegni di reversibilità che vengono erogati ogni anno in Veneto. Toccare la reversibilità significa colpire soprattutto le vedove: nella nostra regione sono 317.278 gli assegni di reversibilità in capo alle pensionate venete, contro 39.252 assegni destinati ai pensionati.
– Bonus Renzi per gli anziani. La manovra andrebbe a vantaggio di 111mila pensionati, mentre per l’Inps la spesa sarebbe irrisoria, 106 milioni l’anno, lo 0,5% della spesa totale.
– Tutela del potere d’acquisto dei pensionati. Dopo la sentenza della Consulta del 2015 che ha bocciato il blocco delle rivalutazioni delle pensioni deciso dal decreto Salva Italia (Monti-Fornero) il governo Renzi ha rimborsato parzialmente 410 mila pensionati veneti.
“Andiamo a Roma per evidenziare i problemi dei pensionati e per ricomporre la frattura generazionale che si è creata soprattutto in questi anni di crisi, in cui siamo stati dipinti come dei privilegiati.” ha spiegato Walter Sperotto, Segretario generale Uilp Veneto “Deve esserci la certezza che una persona possa affrontare bene gli ultimi anni della sua vita. È per questo che chiediamo una legge nazionale sulla non autosufficienza”.